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Sincretismo e massoneria con Bergoglio ad Astana
data: 2022-07-29

Pochissimi giornali hanno parlato del sedicente papa Francesco all’incontro interreligioso tenutosi in questi giorni ad Astana, capitale del Kazakistan. Bergoglio non è il papa, come sapete, perché Benedetto XVI non ha mai abdicato, ma è da nove anni in sede impedita, come documentato con enciclopedica evidenza dall’inchiesta condotta su questa pagina, poi raccolta nel volume “Codice Ratzinger”, (Byoblu maggio 2022).

https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/33076145/sincretismo-e-massoneria-con-bergoglio-ad-astana-benedetto-xvi-la-verita-si-sta-svelando.html

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Colpisce che, con un’inchiesta del genere onnipresente sul web e l’inserimento del volume (ora tradotto in spagnolo) fra i dieci bestseller italiani, papa Benedetto abbia appena scritto al centro Studi Gioachimiti: “Nell’agire storico di Dio, la verità si svela gradatamente”.

Tutto l’intervento dell’antipapa, che troverete QUI, è venato da un concetto squisitamente massonico, espresso in modo talmente continuo e martellante da passare per acquisito: Dio è uno solo, per tutti, chi lo chiama Allah, Mazda, Javeh, Cristo, Trimurti, Geova … ma alla fine è sempre lo stesso soggetto.

Attenti a non farvi turlupinare: non è affatto così per la dottrina cattolica, per la quale solo il Dio trinitario del Cristianesimo è vero, solo Gesù è la Via, la Verità e la Vita, mentre le altre religioni sono false. La Rivelazione ha fatto sì che Dio si manifestasse in tutta la Sua identità all’uomo con il Figlio, “morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo”, etc.

Ed ecco invece la frase twittata da Bergoglio ieri alle 11.49 QUI che si configura come una doppia, patente eresia: “Di fronte al mistero dell’infinito che ci sovrasta e ci attira, le religioni ci ricordano che siamo creature: non siamo onnipotenti, ma donne e uomini in cammino verso la medesima meta celeste”.

Medesima meta celeste? Di cosa sta parlando? Ogni religione ha un’idea diversa della meta ultraterrena. Basti pensare che Budda propone la reincarnazione e il Nirvana, che è l’annientamento dell’individuo, mentre Cristo invece promette la Vita eterna che conserva all’anima tutta la sua individualità. Due visioni sideralmente opposte. Per non parlare della salvezza nell’Islam, garantita ai soli  musulmani: ”Se Dio promette ai credenti l’illimitata felicità dei giardini, di contro, riserva agli increduli il castigo doloroso dell’inferno (cf. Cor. 9:72-73)” QUI   , una concezione radicalmente diversa da quella cristiana. Siamo, dunque, al collateralismo teologico totale.

Peraltro, insidiosissima la costruzione della frase in senso misericordista: le creature, non onnipotenti, sono in cammino verso una meta celeste. Ma non è vero, in ottica di fede, perché gli uomini e le donne, in quanto creature non sono tutte in cammino verso una meta celeste, sia perché ci sono tante creature umane peccatrici che camminano verso l’inferno, sia perché il solo fatto di avere una qualunque religione non comporta automaticamente la salvezza. La frase torna perfettamente, però, se si suppone che tutti gli uomini vadano in paradiso secondo il misericordismo bergogliano, cioè l’eresia dell’Apocatastasi già cassata nel III secolo. Allora sì, in questo caso siamo tutti indistintamente in cammino verso una meta celeste. Tuttavia, questa roba non è cristiana, ma è Bergogliesimo puro, di cui abbiamo scritto QUI  .

 

 

 

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