Non è comune trovare vincitori del Premio Nobel che si siano espressi specificamente sulla questione dell'anima e sulla natura dualistica della mente, poiché il Premio Nobel è assegnato principalmente per i contributi nelle scienze naturali, nella letteratura, nella pace e in alcuni campi specifici come l'economia.
Tuttavia, ci sono alcuni premi Nobel che hanno espresso opinioni o idee che suggeriscono una visione dualistica o una considerazione dell'anima come concetto significativo.
È importante notare che queste posizioni personali non sono necessariamente collegate alla loro ricerca o ai loro meriti che hanno portato al Premio Nobel.
Ecco alcuni esempi:
1. Sir John Eccles: Premio Nobel per la Medicina nel 1963, Eccles era un neurofisiologo australiano-britannico.
Sebbene la sua ricerca si concentrasse principalmente sul funzionamento del cervello e delle sinapsi, Eccles sosteneva la visione dualistica della mente e del corpo.
Era un sostenitore dell'idea che la mente, o il sé cosciente, fosse una realtà separata dal cervello
e che fosse necessaria una spiegazione non riduzionista per comprendere la coscienza umana.
2. Alexis Carrel: Premio Nobel per la Medicina nel 1912, Carrel era un chirurgo e biologo francese.
Carrel era interessato alla questione della vita e della coscienza e ha scritto sull'anima e sulla sua importanza per la vita umana.
Tuttavia, le sue opinioni sulla natura dell'anima e della coscienza erano influenzate dalle sue credenze religiose e non erano basate su ricerche scientifiche specifiche.
È importante sottolineare che le opinioni personali degli individui, compresi i premi Nobel,
sulla natura dell'anima e sulla dualità mente-corpo, possono variare notevolmente.
La questione dell'anima e della natura della mente è complessa e dibattuta sia all'interno della filosofia che della scienza, e le opinioni personali possono essere influenzate da molteplici fattori come le credenze religiose, le esperienze personali e le convinzioni filosofiche.