Se fossero veri i dogmi cristiani di un Dio vendicativo, del peccato universale,
dell’elezione per grazia divina e del pericolo della dannazione eterna, sarebbe segno di debolezza mentale e di mancanza di carattere non diventare sacerdote, apostolo o eremita e, nel timore e nel tremore, lavorare unicamente alla propria salvezza;
sarebbe insensato perdere di vista il proprio vantaggio eterno in nome della comodità temporale.

Se si può supporre che queste cose siano almeno credute vere, allora il cristiano di tutti i giorni fa una figura miserabile;
è un uomo che davvero non sa contare fino a tre, e che proprio a causa della sua imbecillità spirituale
non merita di essere punito così duramente come il cristianesimo promette di punirlo.

– da Umano, troppo umano di Nietzsche - 116