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Io so di Pier Paolo Pasolini
data: 2023-04-24

Corriere della Sera, 14 novembre 1974
Cos'è questo golpe? Io so
di Pier Paolo Pasolini

https://www.cittapasolini.com/post/io-so-pasolini-corriere-della-sera-1974

Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe"
(e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.

...

Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede,
di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace;
che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico,
che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.

...

Ma non esiste solo il potere: esiste anche un'opposizione al potere.
In Italia questa opposizione è così vasta e forte da essere un potere essa stessa: mi riferisco naturalmente al Partito comunista italiano.

È certo che in questo momento la presenza di un grande partito all'opposizione come è il Partito comunista italiano
è la salvezza dell'Italia e delle sue povere istituzioni democratiche.

Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco,
un Paese onesto in un Paese disonesto,
un Paese intelligente in un Paese idiota,
un Paese colto in un Paese ignorante,
un Paese umanistico in un Paese consumistico.
In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in senso autenticamente unitario -
in un compatto "insieme" di dirigenti, base e votanti - e il resto dell'Italia, si è aperto un baratro:
per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto un "Paese separato", un'isola.
Ed è proprio per questo che esso può oggi avere rapporti stretti come non mai col potere effettivo,
corrotto, inetto, degradato: ma si tratta di rapporti diplomatici, quasi da nazione a nazione.
In realtà le due morali sono incommensurabili, intese nella loro concretezza, nella loro totalità.
È possibile, proprio su queste basi, prospettare quel "compromesso", realistico, che forse salverebbe l'Italia dal completo sfacelo:
"compromesso" che sarebbe però in realtà una "alleanza" tra due Stati confinanti, o tra due Stati incastrati uno nell'altro.
Ma proprio tutto ciò che di positivo ho detto sul Partito comunista italiano ne costituisce anche il momento relativamente negativo.
La divisione del Paese in due Paesi, uno affondato fino al collo nella degradazione e nella degenerazione,
l'altro intatto e non compromesso, non può essere una ragione di pace e di costruttività.

 

 

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