Partiamo dal presupposto che, ad un certo punto del flusso temporale dell'universo, ancora in stato di caos, esistessero già gli atomi e, subito dopo, un pò di molecole,
che si erano formate per caso, in base al moto casuale dei singoli atomi.
Innazitutto si parte dal presupposto che esista, in qualche maniera, il moto,l'energia. Questo come risultato, ad esempio, di un ipotetico o reale bigbang.
L'origine della vita parte dalla possibilita di un organismo molecolare di incorporare altri organismi.
Se niente e nessuno fosse stato in grado di incorporare qualcosa, il mondo sarebbe rimasto immobile, nella sua suddivisione molecolare impossibilitata ad unirsi e combinarsi.
Sarebbe rimasto una nube indistinta di molecole e atomi singoli.
Ma invece qualcosa aveva la capacità, in base alla sua configurazione, ad unirsi con qualcosaltro.
Cio' che si combinava e si univa continuava a svilupparsi. La combinazione e l'unione rappresentano quindi un principio motore della realtà.
Cio che non si combinava non produceva niente, era in uno stato di morte improducente.
Su questa via gli organismi combinantisi diventarono sempre piu complessi, qualcuno di essi divenne addirittura autoreplicante.
La autoreplicazione richiedeva degli elementi vicini utilizzabili di cui poter usufruire.
E chi ne usufruiva si replicava, gli altri rimanevano in uno stato di morte.
Ci fu quindi una selezione naturale che finì col priviulegiare gli organismi piu adatti alla cattura degli elementi a loro utili.
Si verifico quindio una lotta per la sopravvivenza, con uno sviluppo in tal senso di una specializzazione tecnologica finalizzata ad appropriarsi degli elementi necessari.
Alcuni a questo punto svilupparono una specie di furbizia, una serie di procedure piu adatte.
In qualche modo si sviluppò quello che possiamo chiamare intelligenza.
E questi organismi coltivarono anche la capacità di riconoscere in se stessi le caratteristiche che erano confacenti con gli obiettivi da raggiungere.
Si sviluppò una certa autocoscienza di tipo meccanico riconoscendo in se stessi gli strumenti che potevano utilizzare, diciamo così , i loro arti.
Ma questo non spiega la capacita di percepre se stessi, di sentirsi vivi. Il mondo potrebbe essere cosi come è senza bisogno della autocosciena o diciamo
meglio della egoscienza. L'egoscienza non serve a nulla, non ha alcuna funzione .
Perche esiste??